Per chi come me ama le Dolomiti Venete il Peron è una montagna piuttosto particolare ed anche se sulla carta non ha nulla di peculiare è in un certo senso speciale.
Saranno in pochi, esclusi gli abitanti di Sedico e Belluno, quelli che conoscono il Peron: non è una montagna famosa e non è nemmeno una tra quelle che più o meno tutti gli escursionisti ambiscono a fare. Per chi frequenta raramente l'Agordino è una montagna come un'altra.
Perché allora ha un significato particolare per noi che amiamo le Dolomiti Venete? Il Peron rappresenta la prima montagna “seria“ che si incontra prevenendo dalla Pianura Padana salendo in direzione delle Dolomiti.
Questo elegante triangolo di roccia grigia delinea e definisce in un certo senso la porta di accesso per l'Agordino e quindi per le Dolomiti.
Raggiunto Sedico e in particolare la località Ponte Mas, passando appunto "quasi sotto" le verticali pareti del Peron, inizia la parte più bella della Strada Statale 203 Agordina: superato il Peron ci si sente in montagna!
Da tanti anni volevo andare alla sua Croce di Vetta che si nota da decine di chilometri distanza.
Ma abitando lontano aspettavo l'occasione giusta: finalmente ci sono riuscito ed ecco a voi alcune foto e alcuni dei panorami che si possono gustare da questo balcone panoramico sulla Valbelluna, lembo sud-occidentale del gruppo dello Schiara.
Salita alla vetta del Monte Peron 1486 m slm
L'escursione classica inizia e termina dal piccolo, anzi piccolissimo, parcheggio di Pian de Fraina a 950 m slm (attenzione che ci stanno 4 automobili, forse 5 mettendole bene ma non di più). Si può raggiungere in auto seguendo le indicazioni per il paese di Barp e poi per il Pian dei Castaldi; superato l'agriturismo si continua per l'unica stretta e ripida strada finché finisce.
Attenzione il parcheggio che si trova alla fine della strada carrozzabile è estremamente piccolo, ci stanno letteralmente al massimo 4 auto e non di più, conviene quindi partire presto la mattina o andare nei periodi di bassa stagione.
Parcheggiata l'auto al parcheggio Fraina si prosegue per la strada bianca e quasi subito, dopo una decina di metri, si incontrano i primi cartelli.
Il Peron si può raggiungere in due modi:
- per il sentiero della direttissima
- attraverso le creste di San Giorgio.
Poiché la direttissima è estremamente pendente e se fatta in discesa particolarmente scivolosa e pericolosa consiglio di raggiungere il Peron facendo questo giro ad anello: salire per la direttissima, raggiungere la Croce di vetta e tornare per la bellissima ma non banale Cresta di San Giorgio e sentiero delle Chiesette Pedemontane.
La "via diretta" del Peron
La direttissima fino a qualche decennio fa era usato per trasportare i tronchi di legno valle. Quello che ora è la traccia di un esigente sentiero, una volta era lo scivolo sul quale scorrevano i tronchi: potete ben immaginare la sua pendenza.
La prima parte è una ripida salita di tipo "dritto per dritto" che sale immersa in un bellissimo bosco.
Si guadagna quota velocissimamente e con molta fatica, ovviamente, fino ad una prima barriera rocciosa che si supera aiutandosi con dei cavi metallici. Tutto il sentiero è perfettamente segnalato e la gente del posto lo tiene in un ottimo stato di manutenzione.
Superata la prima barriera di roccia il sentiero continua a salire in fortissima pendenza alternando tratti in prato erboso (consigliati i pantaloni lunghi vista la presenza di zecche) ad altri tratti in bosco intervallati da alcuni passaggi per roccia.
I passaggi su roccia sono perfettamente attrezzati con dei cordini metallici che aiutano la salita e immagino siano di aiuto soprattutto per chi si avventura in discesa per questo ripidissimo sentiero.
In circa 40 minuti (più allenati) - un’ora e anche più per i meno allenati si arriva ad un bivio a pochi metri dall'anticima. La Croce di vetta si raggiunge in un paio di minuti seguendo le indicazioni per "cima".
È inutile evidenziare quanto la croce di vetta sia estremamente panoramica, questo lo si capisce già da valle. Dalla cima del Peron si ha una bellissima vista su tutta la conca della città di Belluno, sul Nevegal, sulla Valbelluna e su tutta la valle del Piave. Sotto di noi vi è la Certosa di Vedana.
Molto interessante risulta essere il colpo d’occhio che si ha sulla strada di accesso per l'Agordino ovvero sulla strada statale 203 Agordina che si inerpica tra Peron e le pareti rocciose. In lontananza si vedono anche le Dolomiti.
Cresta San Giorgio
A chi non se la sente di percorrere il sentiero della direttissima in discesa (comprensibile), o in caso di terreno bagnato e scivoloso, o per concludere una bellissima gita ad anello consiglio di percorrere la Cresta San Giorgio.
Si tratta di un bellissimo sentiero che, come dice il nome, corre quasi sempre in cresta e con un continuo andare su e giù per rocce (Pale di San Giorgio), boschi e prati porta alla meravigliosa Chiesa di San Giorgio.
Di seguito, per farvi un’idea di cosa vi aspetta percorrendo la Cresta San Giorgio, metto alcune foto.
I tratti più difficili e delicati sono ovviamente le discese: ce ne sono un paio in cui è necessario essere sicuri al 100% di dove si mette il piede ed è consigliato avere anche le mani ben salde su appigli che possono essere rocce o rami.
Dalla vetta alla Chiesetta San Giorgio i segnavia indicano un tempo di percorrenza di circa due ore. I più allenati e quelli che hanno più confidenza con questo tipo di terreno ci impiegano molto meno.
Sentiero delle Chiesette Pedemontane
Arrivati alla meravigliosa Chiesa di San Giorgio, dopo una meritata pausa e magari una visita la chiesa se la porta è aperta (io l’ho trovata chiusa) si può ritornare il parcheggio di Pian Fraina attraverso il bellissimo e facili sentiero tematico delle Chiesette Pedemontane.
Si tratta di una bella traccia immersa nelle foreste del Comune di Sedico. A circa metà percorso si incontra anche una costruzione di sassi, il Sass de Porta che crea appunto una porta di sassi da superare.
La discesa prosegue senza difficoltà fino a tornare alla macchina.