La gita scialpinistica che dal Rifugio Bertagnoli porta alla bellissima Malga Fraselle di Sopra si può definire una (complessa) passeggiata con gli sci.
Se provo a dividere questo itinerario tra sci e alpinismo la parte sciistica penso non arriverebbe al 10%. Tuttavia la gita nel suo complesso è di grande appagamento!
Fare scialpinismo in questo angolo delle Piccole Dolomiti non è "facile". Non ci sono grandi pendii in cui lasciar correre gli sci ma ci sono tanti boschi, stradine e, per chi lo desidera, percorsi piuttosto avventurosi.
La salita alla Malga Fraselle di Sopra partendo dalla Piatta (o da dove si può lasciare l'auto tra Campodalbero e il Rifugio Bertagnoli) è uno di questi.
Stradino per arrivare al rifugio, tratto delicato per giungere al bosco sotto Passo Scagina, risalita del vallone della Scagina spesso con neve "complicata", altro stradino per giungere alla Malga Fraselle di Sopra.
Il ritorno si faper la via di salita.
I pendii in cui si riesce a tirare qualche curva e solo quando c'è molto innevamento sono quelli della parte alta del Passo Scagina che stanno sulla destra (scendendo). In questa zona vi sono diversi valloncelli senza alberi in cui, con la neve giusta, si riescono a fare delle piacevoli curve.
Attenzione però che in quest'angolo del vallone la neve è piena di massi caduti dalle rocce sovrastanti. Non è raro sentire uno sci rallentare bruscamente sotto ai piedi e poi ritrovarsi la soletta con uno striscio ben profondo.
Gita con passaggi delicati: fare attenzione
La gita non è difficile ma ha dei tratti in cui bisogna prestare molta attenzione ed assicurarsi che il manto nevoso sia molto stabile.
Sentiero alto
La parte più difficile e decisamente "delicata" della gita è il passaggio che dalla zona del Rifugio Bertagnoli porta nel vallone della Scagina.
In estate si cammina per uno straordinario sentiero scavato nella roccia in cui, nei passaggi più delicati, ci si aiuta con dei cordini metallici da usare come passamano per sicurezza.
In inverno gran parte di questi passaggi sono pieni di neve ed il cavo metallico si copre. Ma non solo, i tanti valloni (vaji in dialetto locale) che sovrastano il sentiero scaricano la neve proprio nei punti più impervi.
Si arriva a dover mettere gli sci nello zaino e proseguire "scalettando" per bene sulle scariche. Nelle giornate molto fredde sono consigliati i ramponi.
Una alternativa al "sentiero alto" consiste nello scendere nel bosco in prossimità del Rifugio Bepi Bertagnoli fino ad arrivare alla serie di briglie che si trovano nel torrente Chiampo. A questo punto, non senza difficoltà, si riesce a tornare alla zona in cui si giunge con il "sentiero alto" all'incirca dove si trova la partenza della via Ferrata del Gramolon.
Traverso sotto il Gramolon
Attenzione che dopo grandi nevicate tutto il traverso che dal Passo Scagina va verso la Malga Fraselle di Sopra corre sotto grandi pendii che possono scaricare neve.
Bellissima salita, discesa impegnativa
Una gita che, come ho scritto prima, dal punto di vista meramente sciistico non regala molto ma se fatta nelle giuste condizioni meteo offre belle viste su un ambiente ancora intatto e selvaggio, godrete di una atmosfera di montagna realmente di prim'ordine.
Chi non ha molta confidenza con gli sci dovrà farsi qualche pezzo sci in spalla anche al ritorno: non è affatto facile sciare in questa zona delle Piccole Dolomiti.
Ci sono dei tratti in cui si fa meno fatica scendere senza sci che rimanere a lungo a "lottare" con il fitto bosco che non ti lascia passare.
Durante la discesa si incontrano anche interessanti canalini che con molta neve sono parecchio invitanti.
Dopo una meritata sosta presso l'ottimo rifugio Bertagnoli (tavola calda o panini con la sopressa locale se volete qualcosa di più veloce) si torna all'auto per la veloce e comoda stradina fatta all'andata.