La zona Sud del Pasubio è ricca di valloni e guglie rocciose di straordinaria bellezza. Oltre ai sentieri "classici" quali la salita della Val Canale, il bellissimo sentiero della Val Fontana d'Oro e la Pria Favella esistono itinerari molto meno conosciuti e addirittura non presenti in alcuna cartina escursionistica.Tra questi modi per "salire in Pasubio" estremamente selvaggi, lunghi e impegnativi ci sono la Val Camossara, il Voro d'Uderle, il Sentiero dei Ronle, il Vajo del Pino e il Sentiero dei Contrabbandieri che ha la prima parte in comune il Vajo del Pino.
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Si può lasciare l'auto a Ponte Verde oppure nel vicino slargo erboso di Pra dei Penzi.
Si segue la mulattiera per qualche minuto fino ad un bivio con una strada chiua da una sbarra. Superata questa si segue la strada fino ad incontrare alcune frane di sassi a testimonianza della fragilità di queste montagne.
Si oltrepassa la prima che scende dal Boale Rosso/Vajo del Ponte, dopo qualche metro si supera la seconda che scende dal Vajo del Motto ed infine dopo aver superato un grande masso con delle lapidi ed indicazioni si supera una terza frana.
Poco dopo la terza frana sulla sinistra si nota un omino di sassi: questo rappresenta la partenza dell'escursione. Si entra in un "fiume di sassi" e con una divertente salita si entra nel Voro dei Toni. La prima parte della salita non segue una traccia ben definita, ognuno è libero di interpretare al meglio come risalire all'interno del grande torrente di sassi e sfasciumi.
L'ambiente si fa sempre più aspro e severo, le pareti di roccia di avvicinano e diventano sempre più alte e ripide. Anche la salita diventa più difficile, si procede con continue brevi arrampicate fino ad arrivare alla fine del Voro dei Toni. Consiglio si prestare molta attenzione ad eventuali sassi che possono staccarsi dalle pareti e, soprattutto nei tratti più stretti, è buona norma "scappare via" il più velocemente possibile. Ho assistito personalmente ad una grossa scarica di sassi proprio 50 m sotto di me, nel punto cui mi trovavo 2 minuti prima.
Si continua ad "arrampicarsi" per massi via via più grossi fino a quando si nota il primo bollo rosso.
La traccia prosegue entrando in un ripido bosco e con l'aiuto di una corda oppure salendo con difficoltà rimanendo più a sinistra, si raggiunge un canalino segnato dalla prima evidente scritta "Pino" (infatti la prima parte del Sentiero dei Contrabbandieri è comune con il Vajo del Pino).
Risalito il canalino con un delicato traverso su erba da fare con attenzione si giunge ad una forcella dalla quale si ha una bella visione della continuazione dell'itinerario. Dalla forcelletta si scorgono i bolli rossi da raggungere, consigliato, scendendo subito nel Vajo Berti grazie ad un breve canalino che sbuca sotto la forcella.
Si risale il Vajo Berti e dopo aver salito il ripido pendio erboso a sinistra del canalino si inizia la stupenda risalta della Lora delle Sgralaite. Si guadagna quota percorrendo un bel canalone di ghiaia incassato tra alte pareti e ripidi pendii erbosi.
Si sale fino a raggiungere la fine del canalomne segnata da un grande masso incastrato.
A questo punto si sale per un ripido pendio erboso sulla sinistra raggiungendo alcuni massi tra cui il "Tavolo del Contrabbandiere". Si prosegue salendo per il grande e ripido pendio erboso fino a raggiungere la panoramica Bocchetta delle Sgralaite.
Segue un passaggio di alcune centinaia di metri molto esposto, non difficile, ma da fare con cautela tra cui il Passo del Gobbo. Si percorre tutto il sentierino superando 2 vaji fino ad aggirare una parete rocciosa.
Sulla sinistra parte il Vajo del Pino, il Sentiero dei Contrabbandieri è il canalone di ghiaia sulla destra (si trova una scritta rossa "Contrab" ed una freccia su una parete). Si sale su un terreno parecchio impegnativo composto da sfasciume roccioso estramamente instabile.
Si "entra" in un ambiente favoloso, ripido, incassato tra alte pareti rocciose da salire con divertente arrampicata, facile ma impegnativa. Si sbuca su una pala erbosa, la Cresta dei Cotorni, molto panoramica. Si sentono già le voci dei tanti turisti che percorrono la Strada delle 52 Gallerie.
La traccia, tagliata tra i mughi, prosegue per una bella cresta fino a raggiungere una imponente parete rocciosa. Il sentiero dei Contrabbandieri supera la parete rimanendo sulla destra.
Raggiunto un breve canalino erboso lo si risale interamente e si sbuca a pochi metri dalla Strada delle Gallerie.
Un ultimo "strappo" tra i mughi porta sulla Strada delle Gallerie poco distanti dalla targa di marmo che segnala il Vajo del Pino.
Il ritorno a valle si può fare per il Sentiero della Val Fontana d'Oro o per la Val Canale o ancora per chi la conosce per la Val Camossara.