La via ferrata "Sass Brusai" (Klettersteig in tedesco) è uno dei modi più diretti, impegnativi ma divertenti per conquistare la vetta del Monte Boccaor e, per chi lo desidera, del vicino Monte Grappa. Si tratta di un itinerario che parte da San Liberale dove si trovano dei comodi parcheggi, la Baita Alpini e degli ottimi ristoranti.
L'avvicinamento alla via ferrata è piuttosto lungo: prima si cammina per comode strade forestali e poi si deve risalire un ripido sentiero nel bosco (scivoloso in caso di pioggia o umidità). Il solo tratto attrezzato conta un dislivello di circa 300 m ed è completamente esposto al sole.
La ferrata è molto divertente, essa risale una serie di balze rocciose alternate da dei pendii erbosi earei e soleggiati. Tutto il percorso è sempre mantenuto in un ottimo stato da parte dei gruppi CAI, dagli Alpini e dai tanti appassionati della zona.
Via ferrata "Sass Brusai"
L'inizio della Sass Brusai ed il tratto finale sono i segmenti più difficili: si tratta di pareti molto esposte in cui il cavo sale pressochè in verticale. Fortunatamente la roccia offre ottimi appigli per le mani e sicuri spazi in cui mettere i piedi, ma ci sono dei passaggi che richiedono una certa esperienza ed agilità.
Nonostante la ferrata Sass Brusai non sia ritenuta tra le più difficili del panorama alpino, consiglio a chi dovesse incontrare grosse difficoltà nel superare i primi 15-20 m di via ferrata di non insistere e di tornare sul sentiero di avvicinamento scendendo per il pendio erboso che si trova sul lato sinistro (salendo).
Il percorso prosegue alternando facile sentiero ad aerei passaggi di cresta da fare assicurati al cavo. Vi sono anche altre pareti verticali da superare meno difficili della prima ma che richiedono una certa attenzione ed abilità, in particolare se ne incontra una molto liscia dopo la "Sella del Candidato". Si passa per il "Salt della Mazzetta" e lo "Scalin delle Vespe" prima di giungere al punto che più caratterizza l'intera escursione: il ponte sospeso che passa a 20 m di altezza dal sentiero di rifornimento usato dai soldiati durante la prima guerra mondiale.
Il ponte sospeso
Per attraversare la strada militare, chi ha costruito la ferrata ha pensato di allestire uno scenografico ponte tibetano sospeso tra due pinnacoli di roccia. Il passaggio è molto suggestivo sia per chi percorre con passo incerto il ponte sia per gli escursioni che da sotto possono ammirare le gesta atletiche (o meno) dei ferratisti alle prese con le corde traballanti.
Superato il ponte si incontrano gli ultimi due passaggi difficili. Il primo riguarda un passaggio tra due rocce separate da un profondo canalone: si tratta di fare un passo "nel vuoto" affidandosi quasi completamente al cavo di sicurezza. Soprattutto per le persone di bassa statura il senso di vuoto e di esposizione che si prova in questo frangente è esagerato. Chi non se la sentisse di percorrere l'aereo ponte sospeso può tranquillamente rientrare sul sentiero 152 per un comodo sentiero di poche decine di metri.
Il secondo tratto difficile si trova nell'ultima parete verticale che offre pochi appigli superata la quale si incontra il cartello di "fine ferrata". Anche qui chi ha rudimenti di arrampicata e scarpe in grado di offrire una buona aderenza è avvantaggiato.
A questo punto in pochi minuti seguendo il sentiero si può salire alla cima del Monte Boccaor a quota 1532 m slm. Se il meteo e l'umidità dell'aria lo permettono si può godere di uno straordinario panorana sulla Pianura Padana.
Il ritorno a San Liberale
La discesa e quindi il ritorno ai parcheggi di San Liberale si può fare lungo svariati sentieri. Chi ha ancora energia e tempo può proseguire per il sentiero 152 e percorrendo una parte dell'Anello del Monte Grappa giungere all'Ossario e al Rifugio Bassano.
In caso di poco tempo a disposizione o di meteo incerto la via più diretta per rientrare è rappresentata dal sentiero numero 153 che percorre con stretti e suggestivi "zig-zag" spesso scavati nella roccia le balze rocciose del Monte Boccaor e del Monte Meatte.
Giro ad anello: rientro per la via ferrata Guzzella
Per i più allenati e preparati è possibile chiudere un fantastico giro ad anello percorrendo in discesa l'altra ferrata del Monte Grappa ovvero la "Guzzella". In questo caso la ferrata "Carlo Guzzella" va percorsa in discesa e pertanto va affrontata con maggior attenzione evitando assolutamente di muovere sassi che potrebbero colpire gli altri escursionisti.
Una ferrata da non sottovalutare
A causa della costante esposizione al sole e delle quote modeste bisogna prestare molta attenzione alla protezione solare alla quantità d'acqua da portare. Per chi soffre il caldo è consigliabile percorrere l’itinerario a primavera o nei mesi autunnali. In caso di inverni avari di neve si può fare anche nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio.
Nonostante le perfette condizioni con cui viene mantenuta la ferrata, quasi ogni anno accadono degli incidenti spesso di lieve entità ma che purtroppo in alcuni casi hanno portato alla morte dell'escursionista.