Dal Lago di Misurina, guardando verso Sud, si ammira un imponente circo glaciale. Le grandi pareti rocciose del Sorapis, questo è il nome del massiccio dolomitico che si vede, si chiudono a catino andando quasi proteggere uno dei luoghi più affascinante e mistici delle Dolomiti: il Lago del Sorapis. Il Circo del Sorapis infatti è un "semicerchio" di pareti dolomitiche che forma una sorta di arena rocciosa alla base della quale si trova questo piccolo specchio d'acqua dai colori indescrivibili.
Per arrivare al Lago di Sorapis e al vicino Rifugio Vandelli ci sono vie alquanto difficili come le Ferrate Berti e Vandelli e l'scursione per la "Ponta Negra" e sentieri alla portata di quasi tutti. Il sentiero 215 che parte dal Passo Tre Croci è uno di quest'ultimi: a patto di non soffrire molto di vertigini l'accesso al Circo glaciale del Sorapis è una bella e divertente passeggiata, sempre su sentiero largo e con perfetta manutenzione, tra boschi ed esposte cengie.
Si può lasciare l'auto al Passo Tre Croci - 1803 m slm (attenzione che in alta stagione i posti disponibili finiscono subito) e poco oltre il grande albergo, scendendo di qualche metro in direzione di Auronzo di Cadore si vede il segnavia che indica la partenza del sentiero.
Attrraversati dei grandi pascoli il sentiero con una leggera discesa si immerge in un magnifico bosco di conifere. Dove la vegetazione è più rada, girandosi, si hanno delle straordinarie vedute sul Cristallo e sul Popena!
Il sentiero lascia che l'escursionista si riscaldi per bene infatti le prime vere salite si incontrano solamente dopo aver attraversato un grande canalone detritico (o innevato ad inizio stagione). Da questo punto l'escursione cambia carattere e si inizia a prendere quota. Si sale per ripide rampe attorniate da mughi passando i punti più difficili ed impervi grazie a delle strutture metalliche e scale.
A questo punto inizia la parte più bella dell'escursione: il sentiero taglia una lunga parete verticale delle Cime di Laudo. In questo tratto chi soffre di vertigini potrebbe trovare qualche difficoltà ma in loro aiuto vengono dei cordini d'acciaio che possono essere usati come corrimano per dare più sicurezza. Chi non soffre di vertigini invece può godersi appieno la cengia: sembrerà di volare sulla valle formata dal Rio de Sorapis.
Si torna nel bosco e con un ultimo strappo finale si giunge a pochi metri dal Rifugio Vandelli. Per arrivare al lago si prosegue verso destra e salendo ancora di qualche metro all'improvviso appare il lago. Non crederete ai vostri occhi! I colori sono quasi irreali: si va dal blu al turchese passando per il verde smeraldo ed il grigio. Il calcare disciolto nelle acqua di fusione che alimentano il lago creano questo incredibile effetto. Come se non bastasse a fare da sfondo vi è il possente ed imponente Dito di Dio, una cima strapiombante con una parete verticale di ben 600 m.
La sponda Ovest del Lago di Sorapis ospita un meraviglioso prato che invita, anzi obbliga, a fare una lungha, anzi lunghissima, sosta! E non sarà difficile cedere alla tentazione e fermarsi per qualche ora a prendere il sole sulle rive del lago!
Per tornare al Passo Tre Croci la via più veloce e immediata è il percorso a ritroso del sentiero 215. Suggerisco però di allungare l'escursione e, pochi metri sotto il Rifugio Vandelli prendere il sentiero che sale a Forcella Marcoira (segnavia 216). Si tratta di una lunga e impegnativa "rampa" rocciosa che corre attraversando una mugaia fino a sbucare ad una forcella a quota 2228 m. Da qui il panorama sul Sorapis da una parte e su Misurina e Tre Cime di Lavaredo dall'altra è strepitoso!
Un breve passaggio attrezzato con funi metalliche permette di scendere nel Ciadin del Loudo e dopo aver attraversato questo grande catino roccioso risalire fino a Forcella Marcoira (quota 2307 m slm, il punto più alto della gita).
Da Forcella Marcoira un difficile sentiero scende per il canalone roccioso fino ai Prati di Tardeiba (attenzione che vi è presenza di neve fino a giugno inoltrato). Dai prati di Tardeiba con una comoda e lunga strada forestale (la prima parte è una vecchia strada di guerra) si torna al Passo Tre Croci.