Salita per il sentiero alpinistico Vajo Pelegatta


Il Vajo Pelegatta è il modo più diretto e selvaggio per salire al Rifugio Scalorbi e alla magnifica Alpe di Campobrun partendo dal Rifugio Cesare Battisti alla Gazza nella vallata dell'Agno.

Si tratta di un sentiero la cui parte centrale percorre uno stretto intaglio nella montagna ed è da sempre soggetto a smottamenti e piccole frane. Consigliato solamente a chi ha già una certa esperienza di montagna e si sente a proprio agio in terreni poco solidi e stabili.

Vajo Pelegatta
Pendenza ed esposizione di alcuni passaggi del sentiero alpinistico del Vajo Pelegatta non va sottovalutata.

Nonostante il terreno impervio la salita del Vajo Pelegatta con le dovute precauzioni risulta essere uno degli itinerari più belli del Carega. Assolutamente da evitare nelle giornate di pioggia e maltempo ed evitare di percorrerlo in comitive numerose. La discesa per gli stessi motivi è fortemente sconsiglia e va affrontata solo da chi riesce a muoversi su terreno estremamente scivoloso, sdrucciolevole e, soprattutto, solamente se non ci sono altri escursionisti che lo stanno risalendo.

Vajo Pelegatta

Lasciata l'auto presso i comodi parcheggi presenti nei dintorni del Rifugio Cesare Battisti si prende il segnavia 105 comune a molti itinerari della zona. Superata Malga Lorecche dopo qualche minuto si incontra la deviazione per il Vajo Pelegatta (segnavia 114).

Primo canalone
Accesso al Vajo Pelegatta.

La salita inizia con un comodo sentiero perfettamente tenuto che passa in una zona ricca di mughi e termina all'imbocco dell'inizio del canale vero e proprio (vajo in dialetto locale).

Si intuisce subito il carattere dell'itinerario: sparisce la traccia e a guidare l'escursionista ci sono solamente dei bolli rossi e degli ometti di sassi sparsi tra le pareti del canalone. Chi non si sentisse a suo agio in un terreno così selvaggio può ancora tornare indietro senza alcuna difficoltà.

Si inizia a salire superando grandi massi incastrati procedendo per sentiero alternato a piccole pareti da superare appoggiando anche le mani. Ci sono alcuni passaggi leggermente esposti da affrontare ma che non presentano alcuna difficoltà. Si sale fin quasi ad arrivare alle pareti rocciose che abbiamo davanti mentre saliamo ma questo punto, sulla sinistra scorgeremo la via più semplice e naturale da seguire: l'itinerario continua risalendo la stretta gola gialla.

Una volta "dentro" il canalone ci sono diversi modi per superare gli ostacoli: c'è chi preferisce stare "sulle pareti" e chi velocemente e con cautela risale camminando sul fondo.

Il passaggio più difficile
Uno dei passaggi più difficili del sentiero alpinistico

Il passaggio chiave, uno stretto salto di roccia friabile da superare cercando di muovere meno sassi possibili, va superato facendo attenzione che non ci sia nessuno davanti/sopra a noi, camosci compresi. Il canalino in questo punto è talmente stretto che un'eventuale scarica di sassi non sarebbe evitabile.

Superato il passaggio chiave si prosegue camminando per qualche decina di metri su un terreno molto poco stabile fino ad incontrare la prima vegetazione che segna la fine delle difficoltà del Vajo Pelegatta.

A questo punto con una serie di ripidi zig zag si supera una mugheta e si esce in un soleggiato prato che in pochi minuti porta al Rifugio Scalorbi e all'Alpe di Campobrun. Il dislivello complessivo dali parcheggi al rifugio è sull'ordine dei 550 m. Chi lo desidera può proseguire verso la vetta più alta del Carega in zona Rifugio Fraccaroli.

Per tornare ai parcheggi si possono seguire due vie: scendere per l'impegnativo sentiero de L'Omo e la Dona (segnavia 113) oppure per il più lungo ma facile sentiero 111 e 110 che aggirando il Monte Plische tocca il panoramico Passo Tre Croci o Passo della Lora


Galleria 11 foto


Posizione geografica

Guarda sulla cartina dove si trova l'attività outdoor Vajo Pelegatta (sentiero alpinistico).

5885+1