Il Sentiero dei Contrabbandieri è uno dei modi per "salire" in Carega partendo dal Rifugio Cesare Battisti (gli altri modi classici sono: via Passo della Lora/Forcellin, via Vajo Pelegatta e per il Vajo Scuro). Purtroppo è un itinerario a cui non viene più fatta manutenzione da diversi anni, inoltre è stato tolto dalle cartine dei sentieri quindi è consigliato solamente a chi ha buona esperienza di montagna e si sa orientare su terreni particolarmente ripidi e scivolosi.
Il sentiero dei Contrabbandieri si trova "a metà" tra il famoso itinerario alpinistico del Vajo Scuro e il selvaggio Vajo Pelegatta. Consente di arrivare in zona "Prà degli Angeli" in modo diretto senza fare tutta la parte attrezzata del Vajo Scuro.
Si lascia l'auto presso i comodi parcheggi de "La Gazza" e si prende il sentiero 105 comune sia per il Vajo Pelegatta che per il Vajo Scuro. Giunti in prossimità della Selletta Poe (vicino ad una croce oramai rotta) si prende il poco visibile sentiero dei Contrabbaindieri.
La partenza è segnata con una scritta nera poco visibile e sbiadita su di un sasso. L'inizio del sentiero si intuisce appena, vi è un accenno di ometto di sassi che potrebbe significare "il sentiero inizia in questo punto".
La prima parte è quella più difficile a causa della elevata pendenza e soprattutto per il fatto che il sentiero non si vede più e quindi perdendo la traccia si cammina spesso sulla vegetazione che copre il terreno sottostante. Il rischio di scivolare è alto. In caso di erba e terreno umido il livello di attenzione deve essere massimo poichè un errore vorrebbe dire farsi un bel ruzzolone di decine di metri.
Si sale tenendosi a qualche metro di distanza dalla parete di sinistra e lontano del profondo vajo che abbiamo sulla destra (Vajo Lovellazzo) cercando in tutti i modi di passare per quello che una volta era il sentiero. Panoramicamente abbiamo due belle rocce che ci fanno compagnia mentre saliamo: Torre Ivano e Sasso di Ghimbalte.
Si sale perdendo il sentiero svariante volte fino a che il pendio erboso obbliga a salire verso e sinistra e finalmente si vedono i primi sbiaditi segni rossi. Per una ripida rampa si arriva in una panoramica sella dalla quale finalmente il sentiero dei contrabbandieri dà bella mostra di se: finalmente si vede una "vera" traccia.
A questo punto la progressione diventa più naturale e non c'è più la "spada di damocle" del dubbio "sono sul sentiero giusto"? Si continua risalendo un bel canalino, si attraversa il Vajo Lovellazzo e si sale fino ad una forcella che porta nei pressi di una bella serie di guglie rocciose dette le "Teste di Cammello".
A questo punto inizia un lungo traverso in un ambiente maestoso che porta ad uno dei punti più "alpinistici" dell'itinerario. Il sentiero prosegue infilandosi per uno stretto canalino roccioso con terreno scivoloso e rocce marce da salire con attenzione avendo accortezza di mettere mani e piedi su roccia solida. Attenzione a individuare il canalino corretto: in aiuto viene un provvidenziale "ometto di sassi" che ci porta verso l'imbocco giusto. Guardando attentamente si scorgono anche alcuni segni sbiaditi.
Superato il canalino che rappresenta la parte più delicata dell'itinerario con pochi minuti di cammino per comoda traccia si giunge a Prà degli Angeli immendoci nel Sentiero Alto del Fumante con segnavia 195.
Chi lo desidera può scendere verso Campogrosso oppure, scelta consigliata proseguire verso il monte Obante e Cima del Carega oppure Rifugio Scalorbi.
Che bella sorpresa il Sentiero dei Contrabbandieri! Rimetterlo in sesto sarebbe troppo faticoso soprattutto per la prima parte sul pendio eroboso in cui oramai è "svanito". In discesa lo sconsiglio vivamente a causa della tanta vegetazione che ricopre la traccia e che con un minimo di umidità renderebbe il tutto troppo scivoloso. Buone escursioni.