Piano Urbano del Traffico - Venezia

Piano Generale del Traffico Urbano, Venezia

Il Piano Generale del Traffico Urbano (P.G.T.U.) è il primo livello di progettazione nel quale viene articolato il processo di pianificazione del Traffico ai sensi delle Direttive per la redazione, adozione e attuazione dei piani urbani del traffico emesse dal Ministero dei Lavori Pubblici il 24.6.1995, in attuazione del Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo 285/1992 - Art. 36).

Il campo d’intervento del P.G.T.U. è generalmente costituito da interventi di modesto onere economico volti a mitigare la criticità della circolazione, ottimizzando l’esistente. Per far questo la gamma di provvedimenti che un P.G.T.U. può incorporare va dal ridisegno puntuale di nodi alla classificazione e regolazione della viabilità, dalla definizione di aree pedonali, zone a traffico limitato e rete ciclabile a sistemi di preferenziamento del trasporto pubblico, da modalità di riorganizzazione fisica del sistema della sosta a politiche tariffarie.

Nel disegno strategico che interessa l'Amministrazione Comunale, i traffici di attraversamento vanno espulsi dalla viabilità di quartiere e locale, da Mestre e da Marghera, come dai centri di Carpenedo, Chirignago, Zelarino, Cipressina, Favaro, Dese, Tessera, Campalto. Questi centri abitati appaiono talmente radicati sulle direttrici stradali storiche da richiederne inevitabilmente una trasformazione a misura di pedoni, di ciclisti, di bambini ed anziani: è necessario provvedere alla massima protezione dal rumore e dalle emissioni gassose, prevedendo interventi per la sicurezza stradale, la riduzione della velocità e un trasporto collettivo accessibile e confortevole.

Questi obiettivi trovano una risposta concreta negli impegni che l’Amministrazione Comunale ha già assunto e in altri che assumerà con la redazione del Piano Urbano della Mobilità tramite:

a. il completamento di un vero e proprio sistema di circonvallazione di Mestre, riducendo al minimo la necessità di assi di scorrimento veloce all’interno dell’abitato a favore di tipologie stradali più urbane, con il riassetto di molteplici intersezioni e tratti stradali;

b. la realizzazione di una rete tranviaria sulle direttrici di spostamento più frequentate, che si integri con la futura presenza di nuovi servizi ferroviari regionali e offra il massimo confort e affidabilità di servizio;

c. il riassetto della rete di linee bus che per la città antica ha la valenza di rendere praticabile una profonda riorganizzazione del sistema di testa di ponte, di piazzale Roma in particolare;

d. il rinforzo sulla viabilità primaria e sulle direttrici di trasporto collettivo di un sistema capillare di parcheggi scambiatori, di cui promuovere un ulteriore potenziamento, che filtrino il traffico veicolare in accesso alla città, permettendo così una riqualificazione profonda delle parti più pregiate;

e. la realizzazione di una rete, continua e fitta, di collegamenti ciclabili, adatta agli spostamenti di breve raggio ma anche allo svago;

f. la creazione di più ampie aree pedonali e di aree a traffico limitato;

g. l’avvio di nuove forme di gestione della mobilità come la condivisione di mezzi individuali e collettivi fra dipendenti della stessa azienda o bacino di utenza (car pooling) e la multiproprietà (car sharing).

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