Molto interessante il nuovo (beh peccato sia definito "nuovo") modo di fare giornalismo, il media-journalism.
Si tratta di:
- prendere i dataset pubblici, metterli in ordine, filtrare le informazioni più interessanti che si possono estrarre dai database (qui serve un esperto di gestione ed elaborazione dati)
- per quel momento storico (qui serve il fiuto del giornalista),
- rappresentarli in modo intuitivo e magari, sfruttando le tecnologie web, rendere le "infografiche" interattive (e qui serve un esperto web).
L'ipotetica redazione quindi necessita di competenze trasversali che vanno dall'esperto di openData, all'esperto di programmazione, all'esperto di social network (per far "girare" l'articolo) al giornalista inteso come esperto di "narrazione di informazioni".
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati. Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Hanno fatto una intervista a 490 professionisti che hanno a che fare con i dati. Hanno individuato 4 macro professioni: business management, sviluppatore, creativo e ricercatore. A questi professionisti hanno chiesto di votare da 0 (non conosco nulla di questa capacità ) a 10 ("la mastico bene" :-) ) quanto "posseggano" e sia importante possedere o meno una cerca capacità (skill).
Ne è uscito un interessante grafico a ragnatela che trovate in allegato (Proficiency in dataScience skills by job role).
Le skills ricadono entro 5 categorie: 1) Business, 2) Technology, 3) Programming, 4) Math & Modeling and 5) Statistics.
Mi ha colpito molto questo grafico che mostra gli andamenti dei prezzi di alcuni prodotti e servizi. Si riferisce al mercato americano ma suppongo lo stesso andamento si sia registrato anche in Europa. I prezzi delle cure mediche e dei beni "fondamentali" sono cresciuti più dell'inflazione mentre quelli dei prodotti "lussuosi e superflui" meno. Tuttavia non concordo che i prodotti tecnologici per "rimanere connessi" si possano considerare superflui: oggigiorno è secondo me un bisogno primario almeno nelle società avanzate.
Purtroppo è aumentato il costo per l'istruzione e per la casa.
Gli openData al servizio della città di Milano! . Sabato 17 e domenica 18 dicembre il Comune di Milano promuove due hackathon (speciali maratone alle quali partecipano esperti e appassionati di innovazione e tecnologia) chiamando a raccolta cittadini, studenti e maker che abbiano voglia di mettere a disposizione della città le loro abilità e i loro interessi.
“Invitiamo i creativi, gli studenti e gli sviluppatori a partecipare a questa due giorni di grandi sfide - dichiarano Roberta Cocco (assessore alla Trasformazione digitale e Servizi Civici) e Lorenzo Lipparini (assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data) –. È un’opportunità preziosa per mettere in condivisione il lavoro dell’Amministrazione e degli esperti del settore allo scopo di rendere Milano sempre più innovativa, aperta, inclusiva e connessa ai cittadini”.
Il primo appuntamento è Milano@WORK, in programma al Politecnico di Milano a partire dalle 9 del mattino di sabato 17 dicembre. Un hackathon di trenta ore organizzato nell’ambito del progetto Europeo open4citizens (open4citizens.eu) che parte da un assunto: Milano è una città soggetta a trasformazioni continue.
Ho inizianto oggi questo beli libro dal titolo "SMALL DATA - I piccoli indizi che svelano i grandi trend".
Ultimamente siamo sommersi, letteralmente investiti dall'idea che dai bigData si possano capire i trend del futuro, sia quelli che intuiamo che quelli che ancora non riusciamo a percepire. L'autore invece riesce a intercettare i macroTrend dall'analisi dei "veramente small data" ovvero osservando i dettagli.
Molti di noi siamo fans, quasi fanatici dei bigdata. MArtin Lindstrom (l'autore del libro) invece non ne è affascinato. Per nostra fortuna ci regala una visione diversa di come si possono individuare i bisogni ed in trend del futuro.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati. Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
A parte i maggiori quotidiani nazionali ci sono tantissime fonti di informazione che ultimamente danno notizie false o inesatte. A Perugia é nata Polygree una startup composta da 9 informatici che ha fondato un omonimo Social network il cui scopo é dare un giudizio di attendibilità di una notizia.
Non é un fact checking ma un Rating con metodo scientifico sulla affidabilità della notizia. Speriamo riescano a mascherare le numerose bufale che stanno invadendo Twitter e gli altri social network.
Da qualche settimana il mio pc era piuttosto lento. Devo ammettere che durante la giornata lavorativa apro molti, moltissimi programmi in contemporanea. Il problema era la poca ram, ne avevo solo 4 gb.
Per migliorare le prestazioni è essenziale avere molta memoria RAM. Chi non usa il pc per complicati programmi di grafica o calcoli può accontentarsi di CPU e schede grafiche di medie prestazioni quindi avere molta RAM è spesso la soluzione più efficace: ecco una mini-guida. Controllate cosa c'è dentor il vostro pc usando dei software appositi come per esempio questo: www.cpuid.com/softwares/cpu-z.html
Alla linguetta SPD poteve controllare se avere slot liberi per aggiungere quelli che in gergo si chiamano "banchi di menoria RAM".
Se in uno degli slot non dovesero apparire informazioni, significa che è libero. Ora dovete scegliere che tipo di RAM acquistare. Io ho optato per prendere un secondo banco di RAM da 4 Gb con le caratteristiche identiche al primo: DDR3 a 1600 MHz.
I costi di un banco di RAM da 4 Gb sono di circa 30€, mentre quello dei banchi da 8 Gbè sui 50 €.
Per installare nuova RAM basterà aprire il computer togliendo le viti di una delle pareti del case. Sulla scheda madre si vedrà la RAM già presente. Basterà inserire il secondo banco nello slot libero e riavviare.
Per un innovatore digitale avere una macchina da lavoro prestante e veloce è molto importante. Post riguardanti gli strumenti da lavoro. Buona innovazione!
Il progetto terremotocentroitalia.info "è nato per condividere informazioni utili e verificate sugli eventi sismici che hanno coinvolto il centro Italia durante il 2016". Maggiori informazioni qui: terremotocentroitalia.info/about/
Oltre alle mappe, da poco sono stati rilasciati gli opendata relativi al terremoto2016 che ha colpito duramente il centro Italia, si trovano qui: terremotocentroitalia.info/opendata/
Attualmente ci sono:
- Segnalazioni Aggiornate da TerremotoCentroItalia
Come per molti dataset opendata, il loro valore non è immediatamente percepibile e tangibile. Quelli del terremoto hanno un valore che può essere estratto solamente dagli esperti di quelle materie, da chi sta aiutando la popolazione colpita, da chi sta "sul pezzo".
E come sempre il valore di un open-dato si moltiplica quando si riesce a "linkarlo" ovvero collegarlo con altri dati (linked opendata).
Qualcuno potrebbe farne una app. La popolazione potrebbe installarsela e usarla in molti modi: chat, archivio foto, segnalazioni in tempo reale di qualche disagio e così via.
Un consiglio a chi si occupa di queste cose: mettete anche gli opendata delle spese e dei cantieri. Cioè, chi ha speso cosa e chi ha preso quale appalto. Ma anche se i lavori sono sandati a buon fine: preferisco si sia speso di più ma arrivando al termine piuttosto che lavori fatti in economia di materiali che fra 10 anni sono da rifare da zero.
Le spese vanno bene sono un passo avanti ma personalmente punterei anche nel rendere trasparenti i tempi e soprattutto i malefici passaggi burocratici. Qui dobbiamo agire in fretta e la burocrazia é nemica del fare!
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati. Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Le statistiche, gli opendata e le infografiche possono trasformarsi in grandissime bugie. Avere gli opendata a disposizione non è sufficiente per instaurare un dibattito. Comunicare gli opendata può essere un modo per distogliere l'attenzione verso certi particolari, a volte la rappresentazione degli stessi dati può comunicare verità molto differenti.
In questa bellissima e sintetica presentazione di Alberto Cottica mi ha molto colpito il potere della comunicazione (a valle dell'elaborazione dei dati grezzi) nel distorcere, o meglio, indirizzare l'informazione.
Gli opendata da soli non sono sufficienti. Chi li elabora e li gestisce deve/dovrebbe rappresentarli nel modo più trasparente e imparziale possibile. O meglio ancora, pubblicandoli deve aprirsi al pubblico / rendersi partecipe ad accogliere critiche, suggerimenti e consigli.
Come possono le tecnologie digitali supportare l'economia circolare? Comunicando al meglio il tema, supportando i processi, velocizzando la diffusione delle buone pratiche.
Dobbiamo ridurre la velocità del ciclo di un prodotto ma questo va contro i dettami del marketing. Per vendere i propri prodotti le aziende fanno di tutto per rendere obsoleti "a comando" i loro prodotti.
Nei sistemi di economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Per passare ad un'economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell'insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell'organizzazione, della società , dei metodi di finanziamento e delle politiche. Anche in un'economia fortemente circolare permane qualche elemento di linearità , poiché non si arresta la domanda di risorse vergini e si producono rifiuti residui che vanno smaltiti.
Pensiamo ai cellulari, ogni 2-3 anni siamo obbligati a cambiarli perché non reggono il passo. Come si fa a rendere un collare tra virgolette eterno? Per automobili e case invece le durate sono molto maggiori e non invecchiano perché il software é cambiato.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati. Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Opendata e media-journalism: raccontare le notizie che nascono dai dati
Molto interessante il nuovo (beh peccato sia definito "nuovo") modo di faregiornalismo , il media-journalism.
Si tratta di:
- prendere i dataset pubblici, metterli in ordine, filtrare le informazioni più interessanti che si possono estrarre dai database (qui serve un esperto di gestione ed elaborazione dati)
- per quel momento storico (qui serve il fiuto del giornalista),
- rappresentarli in modo intuitivo e magari, sfruttando le tecnologie web, rendere le "infografiche" interattive (e qui serve un esperto web).
Il movimento deldata -journalism viene descritto molto bene in questo video: www.youtube.com/watch?v=gZABPahrarc
L'ipotetica redazione quindi necessita di competenze trasversali che vanno dall'esperto diopenData , all'esperto di programmazione, all'esperto di social network (per far "girare" l'articolo) al giornalista inteso come esperto di "narrazione di informazioni".
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Quali sono le abilità più importanti (e presenti) per chi lavora nel mondo dei dati?
Hanno fatto una intervista a 490 professionisti che hanno a che fare con i dati. Hanno individuato 4 macro professioni: business management, sviluppatore, creativo e ricercatore. A questi professionisti hanno chiesto di votare da 0 (non conosco nulla di questa capacità ) a 10 ("la mastico bene" :-) ) quanto "posseggano" e sia importante possedere o meno una cerca capacità (skill).
Ne è uscito un interessante grafico a ragnatela che trovate in allegato (Proficiency indataScience skills by job role).
Le skills ricadono entro 5 categorie: 1) Business, 2) Technology, 3) Programming, 4) Math & Modeling and 5) Statistics.
L'articolo completo qui:businessoverbroadway.com/investigating-d..
Post riguardante ildataScientist e le capacità di dataManagement e dataViz
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Prezzi: crescono per le cose necessarie, diminuiscono per le cose superflue
Mi ha colpito molto questo grafico che mostra gli andamenti dei prezzi di alcuni prodotti e servizi. Si riferisce al mercato americano ma suppongo lo stesso andamento si sia registrato anche in Europa. Iprezzi delle cure mediche e dei beni "fondamentali" sono cresciuti più dell'inflazione mentre quelli dei prodotti "lussuosi e superflui" meno. Tuttavia non concordo che i prodotti tecnologici per "rimanere connessi" si possano considerare superflui: oggigiorno è secondo me un bisogno primario almeno nelle società avanzate.
Purtroppo è aumentato il costo per l'istruzione e per la casa.
Maggiori informazioni:www.weforum.org/agenda/2016/08/the-thing..
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
OpenData, cittadini, amministrazione e "smanettoni dei computer" insieme per Milano - Hackaton Milano@Work
GliopenData al servizio della città di Milano ! . Sabato 17 e domenica 18 dicembre il Comune di Milano promuove due hackathon (speciali maratone alle quali partecipano esperti e appassionati di innovazione e tecnologia) chiamando a raccolta cittadini, studenti e maker che abbiano voglia di mettere a disposizione della città le loro abilità e i loro interessi.
“Invitiamo i creativi, gli studenti e gli sviluppatori a partecipare a questa due giorni di grandi sfide - dichiarano Roberta Cocco (assessore alla Trasformazione digitale e Servizi Civici) e Lorenzo Lipparini (assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data) –. È un’opportunità preziosa per mettere in condivisione il lavoro dell’Amministrazione e degli esperti del settore allo scopo di rendere Milano sempre più innovativa, aperta, inclusiva e connessa ai cittadini”.
Il primo appuntamento è Milano@WORK, in programma al Politecnico di Milano a partire dalle 9 del mattino di sabato 17 dicembre. Un hackathon di trenta ore organizzato nell’ambito del progetto Europeo open4citizens (open4citizens.eu) che parte da un assunto: Milano è una città soggetta a trasformazioni continue.
Maggiori informazioni:open4citizens.eu/pilots/milano/ in cui troverete il regolamento e l'agenda.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Small Data: i dettagli che mostrano i grandi trend
Ho inizianto oggi questo beli libro dal titolo "SMALL DATA - I piccoli indizi che svelano i grandi trend".
Ultimamente siamo sommersi, letteralmente investiti dall'idea che daibigData si possano capire i trend del futuro, sia quelli che intuiamo che quelli che ancora non riusciamo a percepire. L'autore invece riesce a intercettare i macroTrend dall'analisi dei "veramente small data" ovvero osservando i dettagli.
Molti di noi siamo fans, quasi fanatici dei bigdata. MArtin Lindstrom (l'autore del libro) invece non ne è affascinato. Per nostra fortuna ci regala una visione diversa di come si possono individuare i bisogni ed in trend del futuro.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Basta bufale (e non parlo di mozzarelle): benarrivato Polygree
A parte i maggiori quotidiani nazionali ci sono tantissime fonti diinformazione che ultimamente danno notizie false o inesatte. A Perugia é nata Polygree una startup composta da 9 informatici che ha fondato un omonimo Social network il cui scopo é dare un giudizio di attendibilità di una notizia.
Non é un fact checking ma un Rating con metodo scientifico sulla affidabilità della notizia. Speriamo riescano a mascherare le numerosebufale che stanno invadendo Twitter e gli altri social network.
Dimenticavo il sitowww.polygree.com
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Lavorare su PC veloci è molto importante: il trucco è avere molta RAM
Da qualche settimana il mio pc era piuttosto lento. Devo ammettere che durante la giornata lavorativa apro molti, moltissimi programmi in contemporanea. Il problema era la poca ram, ne avevo solo 4 gb.
Per migliorare le prestazioni è essenziale avere molta memoria RAM. Chi non usa il pc per complicati programmi di grafica o calcoli può accontentarsi di CPU e schede grafiche di medie prestazioni quindi avere molta RAM è spesso la soluzione più efficace: ecco una mini-guida. Controllate cosa c'è dentor il vostro pc usando dei software appositi come per esempio questo:www.cpuid.com/softwares/cpu-z.html
Alla linguetta SPD poteve controllare se avere slot liberi per aggiungere quelli che in gergo si chiamano "banchi di menoria RAM".
Se in uno degli slot non dovesero apparire informazioni, significa che è libero. Ora dovete scegliere che tipo di RAM acquistare. Io ho optato per prendere un secondo banco di RAM da 4 Gb con le caratteristiche identiche al primo: DDR3 a 1600 MHz.
I costi di un banco di RAM da 4 Gb sono di circa 30€, mentre quello dei banchi da 8 Gbè sui 50 €.
Per installare nuova RAM basterà aprire il computer togliendo le viti di una delle pareti del case. Sulla scheda madre si vedrà la RAM già presente. Basterà inserire il secondo banco nello slot libero e riavviare.
Per un innovatore digitale avere una macchina da lavoro prestante e veloce è molto importante. Post riguardanti glistrumenti da lavoro . Buona innovazione!
Oltre alla RAM suggerisco di usare hard disk non meccanici chiamati ssd.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Disponibili gli Opendata del terremoto del centro Italia 2016
Il progetto terremotocentroitalia.info "è nato per condividere informazioni utili e verificate sugli eventi sismici che hanno coinvolto il centro Italia durante il 2016". Maggiori informazioni qui:terremotocentroitalia.info/about/
Oltre alle mappe, da poco sono stati rilasciati gliopendata relativi al terremoto2016 che ha colpito duramente il centro Italia, si trovano qui: terremotocentroitalia.info/opendata/
Attualmente ci sono:
- Segnalazioni Aggiornate da TerremotoCentroItalia
- Elenco delle vittime
- Lista dei Comuni del Cratere del 24 Agosto 2016
Grazie per l'impegno
Ho guardato il link e aperto i database. Non capisco, a cosa servono?
Come per molti dataset opendata, il loro valore non è immediatamente percepibile e tangibile. Quelli del terremoto hanno un valore che può essere estratto solamente dagli esperti di quelle materie, da chi sta aiutando la popolazione colpita, da chi sta "sul pezzo".
E come sempre il valore di un open-dato si moltiplica quando si riesce a "linkarlo" ovvero collegarlo con altri dati (linked opendata).
Qualcuno potrebbe farne una app. La popolazione potrebbe installarsela e usarla in molti modi: chat, archivio foto, segnalazioni in tempo reale di qualche disagio e così via.
Un consiglio a chi si occupa di queste cose: mettete anche gli opendata delle spese e dei cantieri. Cioè, chi ha speso cosa e chi ha preso quale appalto. Ma anche se i lavori sono sandati a buon fine: preferisco si sia speso di più ma arrivando al termine piuttosto che lavori fatti in economia di materiali che fra 10 anni sono da rifare da zero.
Le spese vanno bene sono un passo avanti ma personalmente punterei anche nel rendere trasparenti i tempi e soprattutto i malefici passaggi burocratici. Qui dobbiamo agire in fretta e laburocrazia é nemica del fare!
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Opendata per "fomentare" la discussione allargata (da comunicare in modo super-partes se possibile)
Le statistiche, gli opendata e leinfografiche possono trasformarsi in grandissime bugie. Avere gli opendata a disposizione non è sufficiente per instaurare un dibattito. Comunicare gli opendata può essere un modo per distogliere l'attenzione verso certi particolari, a volte la rappresentazione degli stessi dati può comunicare verità molto differenti.
In questa bellissima e sintetica presentazione di Alberto Cottica mi ha molto colpito il potere della comunicazione (a valle dell'elaborazione dei dati grezzi) nel distorcere, o meglio, indirizzare l'informazione.
Gli opendata da soli non sono sufficienti. Chi li elabora e li gestisce deve/dovrebbe rappresentarli nel modo più trasparente e imparziale possibile. O meglio ancora, pubblicandoli deve aprirsi al pubblico / rendersi partecipe ad accogliere critiche, suggerimenti e consigli.
Buona visione:www.youtube.com/watch?v=qt-oYMh3ly0
Tutto molto bello ma io preferisco i giornalisti che chiaramente si schierano e lo affermano. Li preferisco a chi si definisce imparziale.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login
Economia circolare e marketing hanno esigenze opposte!
Come possono le tecnologie digitali supportare l'economia circolare? Comunicando al meglio il tema, supportando i processi, velocizzando la diffusione delle buone pratiche.
Dobbiamo ridurre la velocità del ciclo di un prodotto ma questo va contro i dettami del marketing. Per vendere i propri prodotti le aziende fanno di tutto per rendere obsoleti "a comando" i loro prodotti.
Nei sistemi di economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Per passare ad un'economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell'insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell'organizzazione, della società , dei metodi di finanziamento e delle politiche. Anche in un'economia fortemente circolare permane qualche elemento di linearità , poiché non si arresta la domanda di risorse vergini e si producono rifiuti residui che vanno smaltiti.
Pensiamo ai cellulari, ogni 2-3 anni siamo obbligati a cambiarli perché non reggono il passo. Come si fa a rendere un collare tra virgolette eterno? Per automobili e case invece le durate sono molto maggiori e non invecchiano perché il software é cambiato.
Pagina riservata agli utenti registrati e loggati.
Solo gli utenti iscritti e loggati possono inserire un nuovo post.
Per iscriverti: registrazione
Per fare l'accesso: login